Introduzione
Le politiche di prevenzione ed eliminazione dell’infezione cronica da virus dell’epatite C (HCV) finora attuate dalla Regione Veneto sono state orientate al miglioramento della sorveglianza e della notifica, ad aumentare il livello di sensibilizzazione della popolazione e dei gruppi a rischio e nell’individuazione di Centri autorizzati alla prescrizione dei nuovi farmaci antivirali ad azione diretta (DAA) per garantire l’accesso alle cure presso centri di elevata competenza clinica. In particolare con Deliberazione della Giunta Regionale n. 791 dell’8 giugno 2018, La Regione del Veneto ha istituito una Cabina di Regia cui è stato affidato il compito di elaborare, coordinare e monitorare un programma di eliminazione dell’HCV, articolato in fasi successive e progressive.
Obiettivo
L’azione innovativa del programma del Veneto è rappresentata dal progetto “Ricerca dell’Epatite C attraverso la Lettura dei dati di Laboratorio (RECALL)” che ha tracciato, attraverso i dati delle microbiologie e laboratori analisi, i pazienti con epatite C confermata, ma non ancora avviati al trattamento (n.14.214 soggetti complessivi).
Metodologia
Sono stati inclusi nell’analisi tutti gli assistibili che presentavano una positività degli anticorpi anti HCV e/o una determinazione dell’HCV-RNA e/o una positività al test HCV-RNA e/o una presenza del test del genotipo tra il 1° gennaio 2014 e il 30 settembre 2019, e caratterizzati in relazione ai dati anagrafici, alle comorbidità e ad eventuali esenzioni. L’incrocio con i dati sui trattamenti farmacologici per l’epatite C ha permesso di individuare la lista dei pazienti affetti da HCV non ancora eradicati e quindi da valutare per un eventuale richiamo e presa in carico. A tal fine, tutte le Aziende sanitarie, nel corso dell’anno 2020, hanno definito un Piano di eliminazione locale, coordinato da un Team referente, per attivare azioni di richiamo dei soggetti individuati attraverso il progetto RECALL, con le modalità più idonee alla organizzazione locale e alla tipologia di pazienti.
Risultati
Dall’iniziale coorte di 14.091 soggetti identificati, ciascuna Azienda Sanitaria ha complessivamente contattato n. 7.591 utenti (54%). I restanti soggetti infatti sono stati esclusi per le seguenti motivazioni: soggetti deceduti, soggetti trasferiti e non più raggiungibili (tra cui soggetti extracomunitari), assistiti successivamente trasferiti in RSA e/o pazienti trattati dopo l’analisi soprariportata. Inoltre, non tutti i soggetti contattati hanno acconsentito ad effettuare una visita specialistica e/o analisi cliniche di approfondimento, per cui la quota di assistiti si è ulteriormente ridotta e solo il 13% ha effettivamente eseguito una visita specialistica (alcuni soggetti contattati non si sono presentati alla visita prefissata). Di questi, un totale di 673 pazienti ha effettuato il trattamento con DAA. Alla luce del monitoraggio dei dati, sono state ricercate le motivazioni per le quali i soggetti, anche dopo visita specialistica, non sono stata avviati al trattamento ed è emerso come una parte di essi non risultavano più eleggibili al trattamento, una quota ha rifiutato il trattamento dopo la visita specialistica e/o una parte non è più stata ricontattabile (principalmente soggetti afferenti ai SerD).
Il progetto RECALL ha permesso fino ad ora, attraverso un richiamo attivo, l’identificazione e l’avvio al trattamento di quasi 700 pazienti, che si vanno a sommare a quelli identificati tramite lo Screening ministeriale nella popolazione generale e nelle Key population.
Fonte: Direzione Prevenzione, Sicurezza alimentare, Veterinaria della Regione Veneto