Le nuove strategie del settore sanitario globale per la salute (GHSS) per il periodo 2022-2030, incentrate su HIV, epatite virale e infezioni sessualmente trasmissibili, sono state riconosciute con apprezzamento dalla Settantacinquesima Assemblea Mondiale della Sanità, che ha anche approvato la loro attuazione per i prossimi 8 anni.
Strategia Oms
Le epatiti virali rappresentano le epatopatie più diffuse al mondo e costituiscono ancora un serio problema di Sanità pubblica. Le forme più diffuse di epatite virale sono causate dai virus HAV, HBV, HCV e HDV; tra di essi, il virus HCV è il responsabile di gran parte delle epatiti di origine virale in Italia.
Negli ultimi anni, grazie alle epocali conquiste della ricerca, l’epatite C è divenuta una patologia completamente curabile, tanto da spingere l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a definire una linea strategica mirata alla sua eliminazione.
L’eliminazione dell’epatite virale rientra tra i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU e l’OMS ha redatto ed adottato nel 2016 una Strategia Globale per l’Epatite Virale, sottoscritta da tutti gli Stati membri. Tale strategia comporta obiettivi ambiziosi e ogni Paese è stato chiamato a definire un Piano Nazionale per le Epatite che includa tabelle di marcia specifiche per raggiungere gli obiettivi di eliminazione entro l’anno 2030.
In linea con gli obiettivi per l’eliminazione dell’epatite C, la 75sima Assemblea Mondiale della Salute ha approvato una strategia globale 2022-2030 per HIV, epatite e malattie sessualmente trasmesse, che ribadisce specifici target per il 2030.
Dato che le infezioni da virus dell’epatite B e C possono cronicizzare ed evolvere verso la cirrosi e l’epatocarcinoma, rappresentando il 96% della mortalità per epatiti virali, la strategia globale sulle epatiti virali si focalizza proprio su queste. I cambiamenti chiave sia di tipo strategico che operativo necessari per eliminare i virus dell’epatite B e C come minacce per la salute pubblica entro il 2030 sono considerati:
- la promozione di una maggiore consapevolezza pubblica e politica dell’importanza della prevenzione, della diagnosi e del trattamento delle epatiti B e C
- la necessità di maggiori risorse finanziarie che prevedano l’inclusione di modalità per prevenire tali infezioni
- la diagnosi ed il trattamento delle epatiti
- l’accesso universale ai vaccini contro l’epatite B alla nascita ed il miglioramento delle procedure di screening per le donne in gravidanza finalizzati alla prevenzione della trasmissione verticale (madre-figlio)
- investimenti nella prevenzione primaria, particolarmente nelle persone a rischio
- l’incremento dell’accesso ai test dei soggetti con infezione cronica da virus dell’epatite B e C, di cui rispettivamente oltre l’80% e il 90% non sono attualmente diagnosticati
- l’incremento dell’accesso alle cure
- la promozione di modelli di erogazione dei servizi in modalità semplificata
- il superamento delle barriere incontrate dalle popolazioni più colpite e a rischio
- il rafforzamento delle collaborazioni finalizzate alla prevenzione, alla diagnosi e al trattamento delle epatiti virali
Le strategie di eliminazione delle epatiti prevedono il raggiungimento entro il 2030:
- dell’80%-90% di soggetti con epatite B o C diagnosticati e trattati
- del 90% di somministrazione della prima dose di vaccino contro l’epatite B alla nascita per prevenire la trasmissione verticale (da madre con infezione da epatite B a figlio)
- del 90% di copertura vaccinale nei bambini (somministrazione della terza dose)
- della distribuzione di 300 aghi e siringhe sterili nei soggetti che fanno uso di droghe per via iniettiva
- del 100% di unità di sangue sottoposte a screening e del 100% di iniezioni sicure