Lettera in arrivo per i bellunesi nati tra il 1969 e il 1989: già spedite 7mila lettere La campagna di profilassi partita nel 2019 ha visto 11 mila adesioni spontanee
Parola d’ordine prevenzione. Sono in partenza 54mila lettere: destinatari i nati tra il 1969 e il 1989, che sono convocati per lo screening dell’epatite C (Hcv).
Dal 2019 a oggi sono stati già 11 mila i bellunesi che, in modo spontaneo, hanno aderito alla campagna promossa dalla Regione Veneto su iniziativa del ministero della Salute, presentandosi al laboratorio analisi per sottoporsi a un semplice e gratuito esame del sangue per la rilevazione dell’Hvc.
Soltanto tre sono risultati positivi al test e sono stati presi in carico dal servizio sanitario per lo step successivo di indagine.
Per ampliare la platea degli aderenti, dalla adesione spontanea si è ora passati alla seconda fase, quella con invito scritto firmato dal direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 1 Dolomiti, Sandro Cinquetti, e dal medico di famiglia di ciascun interessato.
Le lettere stanno iniziando ad arrivare in questi giorni. Da fine dicembre, infatti, l’Ulss 1 Dolomiti ha inviato 7.970 inviti ai residenti nati negli anni 1969, 1970 e 1971; dal 15 gennaio inizierà la spedizione delle lettere alla coorte del 1972. Successivamente, con cadenza quindicinale, seguiranno gli invii per i successivi anni di nascita. I cittadini che riceveranno l’invito potranno sottoporsi al test gratuitamente, secondo le modalità indicate nella lettera, sottoponendosi ad un esame del sangue che ricerca la presenza di anticorpi contro il virus dell’epatite C (HCV), causa della malattia.
«In caso di positività all’esame del sangue, il programma regionale offre esami di approfondimento e visite specialistiche», precisano dall’Ulss Dolomiti. «Sarà lo stesso personale sanitario a contattare il cittadino che sarà accompagnato lungo tutto il percorso, dai primi esami all’eventuale diagnosi di epatite C, fino al trattamento in un centro specializzato. Il percorso sarà completamente gratuito, senza pagamento del ticket».
«Questo screening rappresenta un’opportunità per la diagnosi precoce di una malattia che spesso può rimanere silente per anni. Se non curata», precisa il direttore della Prevenzione, «questa patologia può provocare seri danni al fegato, tra cui la cirrosi epatica e il tumore.
Da alcuni anni sono disponibili dei farmaci che permettono di curarla in modo semplice, efficace e con pochi effetti collaterali».
Una prima valutazione di queste “chiamate con invito” sarà effettuata a marzo. Alla pagina web nel sito dell’azienda sanitaria bellunese dedicata allo screening https://www.aulss1.veneto.it/epatite-c-se-ce-si-cura/
sono disponibili altre informazioni utili per chi volesse approfondire l’argomento e i percorsi di profilassi di questa malattia silente ma molto grave.
Fonte: corrierealpi.gelocal.it