Lotta a HIV ed Epatite C, si pensa al dopo pandemia: «Per effettuare gli screening presso gli studi dei medici di famiglia servono codici precisi, canali preferenziali, un sistema informatico avanzato, automaticità verso il linkage-to-care, immediatezza e semplicità» sottolinea Alessandro Rossi, Responsabile Ufficio di Presidenza della macro-Area “Patologie Acute” SIMG. È quanto emerge all’indomani del ciclo di incontri promossi da SIMG – Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie anche con SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali per favorire la ripresa dei trattamenti per tutti i pazienti rimasti indietro a causa della pandemia.
Una situazione che riguarda soprattutto coloro che sono affetti da HIV ed Epatite C. Per contrastarli gli strumenti ci sono: le nuove terapie consentono di eradicare in maniera definitiva, in poche settimane e senza effetti collaterali l’Epatite C. L’HIV invece si può controllare, cronicizzando l’infezione e rendendo la durata e la qualità della vita della popolazione infetta analoga in larga parte a quella della popolazione generale. Il ruolo fondamentale oggi per far emergere il “sommerso” dell’Epatite C spetta alle regioni, che hanno in dote i 71,5 milioni di euro stanziati dallo Stato nel 2020. Sulla scia di Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna, che sono già partite, sono pronte a fare la loro parte anche Umbria e Lazio.
A questo proposito sono intervenuti nella recente iniziativa nell’ambito del progetto “Alla ricerca del virus”, l’Assessore alla Salute e alle politiche sociali della Regione Umbria Luca Coletto e l’Assessore alla Salute della Regione Lazio Alessio D’Amato. I fondi stanziati dallo Stato sono finalizzati a far emergere il “sommerso” dell’Epatite C nella coorte dei nati dal 1969 al 1989, nella popolazione carceraria e tra gli utenti dei SERD, per poi indirizzarli alla cura. Alessio D’Amato, Assessore alla Salute Regione Lazio, ha sottolineato gli importanti risultati conseguiti nell’azione di contrasto al Covid, ma anche l’impegno totalizzante richiesto dalla pandemia che ha provocato un rallentamento nei programmi di screening, tra cui anche HIV ed Epatite C. Ha espresso pieno sostegno alle iniziative di SIMG e SIMIT, che devono fungere da stimolo al SSN e alle regioni affinché vengano messe in campo tutte le azioni necessarie.
Fonte: linchiestaquotidiano.it