Saltamartini: “un’opportunità per la salute da non sprecare”
Partirà da luglio, ed entro la metà del mese sarà stata attivata in tutte le Aziende Sanitarie Territoriali, la campagna di screening, promossa dal Ministero della salute ed alla quale la Regione Marche ha aderito, per l’eliminazione del virus HCV, responsabile dell’epatite C.
Lo screening è rivolto a tutte le persone iscritte all’anagrafe sanitaria nate dal 1969 al 1989 e rappresenta la seconda fase della campagna, che segue quella, sviluppata lo scorso anno, rivolta agli utenti dei Servizi per le Dipendenze (SerT) e ai detenuti in carcere.
Si tratta di un semplice esame del sangue – dichiara l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini – Un’opportunità per la salute, che non deve essere sprecata.
Contro l’epatite C non esiste un vaccino ma è disponibile una terapia sicura ed efficace e i dati lo confermano: circa il 95% delle persone trattate guarisce completamente. Gli screening diventano sempre più efficaci e sicuri: appena qualche giorno fa sono partite le prime lettere per l’hpv test della cervice uterina rivolto alle donne tra i 30 e i 64 anni, un test che ricerca molecole di DNA ed è quindi anche predittivo. Per le donne tra i 25 e i 29 anni resta invece il Pap-test tradizionale”.
“Aderire allo screening, è semplice e gratuito: – fa sapere la Regione – verrà inviata alle persone della fascia d’età specifica una lettera con tutte le informazioni necessarie e con l’appuntamento proposto per lo screening, che prevede un prelievo di sangue venoso. Sul campione ematico verrà effettuato un primo esame sierologico, ed eventualmente il successivo approfondimento, se necessario. In caso di esito positivo dell’esame, il paziente verrà preso in carico dal centro specialistico di riferimento, che lo contatterà fissando direttamente la visita specialistica, sempre senza prescrizione, né pagamento di un ticket”.
“L’epatite C è un’infezione pericolosa che può guarire spontaneamente con l’eliminazione del virus oppure, nella maggior parte dei casi, diventare cronica e portare a conseguenze progressive che vanno dalla cirrosi al cancro al fegato. La maggior parte delle persone con epatite C cronica non manifesta alcun sintomo o presenta sintomi generali come stanchezza cronica e depressione.
Grazie allo screening – conclude la Regione – è possibile identificare i casi non noti e fornire le giuste terapie, consentendo di scongiurare l’evoluzione della malattia ed impedire il contagio di altre persone. In Italia si stima che circa l’1% della popolazione conviva con una forma cronica di epatite C”.
Fonte: ansa.it