Dopo la Giornata Mondiale dell’Epatite del 28 luglio, occasione per accendere i riflettori su questa infezione e richiamare l’urgenza degli sforzi necessari per eliminarla come minaccia per la salute pubblica entro il 2030, gli esperti ci spiegano perché è fondamentale sottoporsi ai test di controllo
Liberare il mondo dall’epatite C è l’obiettivo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è posto da tempo: debellare l’infezione da HCV – il virus che la causa – entro il 2030. Un obiettivo ambizioso ma raggiungibile – oggi – grazie a farmaci altamente efficaci. A che punto è l’Italia in questo percorso? Ancora lontana purtroppo, perché di Epatite C si parla poco e si sa ancora meno. Lo dimostrano i dati dell’ultima indagine Doxa Pharma: più di 6 italiani su 10 over 30 sanno poco o nulla dell’HCV, non sanno se si può curare, non sono in grado di definire quali sono i fattori di rischio per contagiarsi. Per fare chiarezza, partiamo dai numeri.
L’incidenza in Italia
”L’epatite C è una malattia che se trascurata può portare a gravi conseguenze. L’incidenza dell’Epatite C in Italia si attesta attorno all’1% se si parla della popolazione generale, ma sale 6-7% se si parla di over 75. Si tratta di stime, è molto difficile fare uno studio epidemiologico nazionale – ci spiega Francesca Romana Ponziani, epatologo della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma – perché esiste il sommerso: individui che non sono a conoscenza di avere l’infezione. E questo rappresenta un problema per sè stessi e per gli altri”. La questione del sommerso, per un virus, è fondamentale. Perché se una persona ha l’infezione e non lo sa, può contagiare gli altri, consentendo al virus di continuare a diffondersi. Da qui l’importanza di sottoporsi al test.
I test di controllo
“Il test a cui sottoporsi per capire se si ha un’infezione in corso è sierologico – continua la dottoressa Ponziani. E’ un test rapido per il quale il nostro Paese si sta organizzando. Sono stati stanziati fondi affinché questo test possa essere disponibile e gratuito in tutte le Regioni. A seguito di questo test che è preliminare, il paziente verrà eventualmente indirizzato in un centro di riferimento per ulteriori accertamenti”. Sottolinea l’importanza di scovare l’infezione prima che si trasformi in malattia con gravi conseguenze sulla salute Ivan Gardini, Presidente dell’Associazione EpaC Onlus.
I rischi della malattia
“L’epatite C è un’infezione molto silente, nel momento in cui si contrae va nel fegato – ci spiega Gardini – comincia a replicare e poi cronicizza e nel tempo può dare luogo a una serie di complicanze molto gravi: la cirrosi epatica e il tumore del fegato. Purtroppo, ci si accorge di questa malattia quando emergono i sintomi, ma il fegato è già compromesso. Ecco perché l’infezione va cercata prima e curata in tempo. Abbiamo a disposizione dei farmaci portentosi che consentono di guarire in 8-12 settimane. E’ importante eliminare l’infezione perché è trasmissibile, quindi tante più infezioni scopriamo, tanto più interrompiamo le catene di contagio – conclude il Presidente di EpaC.
Come si trasmette e come si cura l’infezione
Far emergere il sommerso e contestualmente diffondere informazioni corrette e semplici sulla malattia: la strada da percorrere è questa. Prima di tutto come si tramette. Dice la dottoressa Ponziani: “L’epatite C si trasmette entrando in contatto con sangue infetto tramite pratiche invasive, non si tratta di semplice contatto con la cute, ci deve essere una commistione di sangue e in minor misura tramite rapporti sessuali. Per quanto riguarda la cura, ci sono farmaci altamente innovativi che con un brevissimo ciclo di terapia – 2 o al massimo 3 mesi – consentono di curare questa infezione virale con poche compresse al giorno direttamente a casa, in maniera efficace e sicura”.
Debellare l’epatite C: un obiettivo possibile
Test nuovi e affidabili, screening gratuiti, cure efficaci e sicure. “Nel 2022 possiamo dire che possiamo curare completamente questa malattia. E’ importante curare questa infezione – è giusto chiamarla così finché non crea delle conseguenze importanti – l’infezione deve essere debellata e questo deve essere l’obiettivo” – ribadisce Ponziani.
Fonte: Sky TG24