Una delibera ha vincolato la prima parte dei fondi del riparto che il Governo nazionale ha destinato alla Regione.
PALERMO. Organizzata da ACE (Alleanza Contro le Epatiti), per confrontarsi con stakeholder e istituzioni sulle attività di screening HCV nelle Regioni a Statuto Speciale, si è svolta ieri la tappa che ha coinvolto Valle D’Aosta, Friulia Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia e le province autonome di Trento e Bolzano. L’iniziativa è parte della serie di Tavole Rotonde Istituzionali di ACE-R e ha confermato anche l’impegno delle Regioni a Statuto Speciale a implementare e proseguire con le attività di screening su epatite C.
Nel corso dell’incontro si è discusso delle attività che sono localmente implementate per lo screening HCV nelle carceri, presso i SerD e per i cittadini nati tra il 1969 e il 1989. L’evento “FASE II: cronoprogramma e modalità operative pro screening HCV: quali fondi per le Regioni a Statuto Speciale? Regione autonoma della Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia e Province autonome di Trento e Bolzano”, organizzato da MAPCOM Consulting, con il contributo non condizionato di AbbVie, è stato promosso da AISF – Associazione Italiana per lo Studio del Fegato e da SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, con il patrocinio di EpaC onlus.
Le due Società Scientifiche e l’Associazione pazienti di riferimento per l’area terapeutica sono, infatti, riunite dal 2012 sotto la sigla ACE (Alleanza contro le Epatiti), con il fine ultimo di perseguire il target OMS di eradicare definitivamente l’Epatite C entro il 2030 e, dopo le attività di livello nazionale focalizzate su awareness specifica e necessità di fondi dedicati all’emersione del sommerso, hanno avviato una serie di workshop operativi nelle Regioni italiane, per affiancare le amministrazioni locali nella definizione delle più opportune procedure di screening.
Ad aprile il Governo ha varato il Decreto attuativo (ex-post Decreto “Milleproroghe”) che destina 71,5 milioni di euro all’avvio di una strutturata attività di screening a livello nazionale, fondamentale per l’eliminazione del virus dell’HCV; le Regioni a Statuto Speciale sono escluse da tale ripartizione, ad eccezione della Sicilia per la quale sono operate le riduzioni previste: queste Regioni devono, infatti, provvedere da sole al proprio fabbisogno sanitario. La priorità è quella di recuperare il tempo perso, dal momento che l’OMS ha calcolato che un anno di ritardo nella diagnosi di malattia comporterà la morte di 44.000 persone in tutto il mondo nei prossimi 10 anni e qualche migliaio di queste persone saranno in Italia.
“Oggi è possibile eliminare l’Epatite C dal nostro Paese, entro il 2030 come previsto dall’OMS, ma è fondamentale agire in tempi rapidi e intervenire in maniera sinergica – ha dichiarato l’On. Maria Laura Paxia, X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo, Camera dei Deputati. – La Regione Sicilia ha a disposizione parte dei fondi stanziati dal Governo ad aprile e spero sapranno utilizzarli al meglio per implementare attività di screening capillari. Accanto a ciò sarà necessario lavorare affinché l’adesione sia il più ampia possibile.”
“Oggi si stima che in Italia ci siano circa 282.000 pazienti con infezione cronica da HCV, ancora da diagnosticare. – ha evidenziato il Prof. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT – Questi numeri richiamano l’attenzione sulla necessità di implementare piani di eliminazione non solo a livello nazionale, ma soprattutto a livello regionale. Le Regioni, ivi comprese quelle a Statuto Speciale, dovranno lavorare in modo omogeneo per metterli in atto. Investire in prevenzione per eliminare l’infezione da HCV e la malattia ad essa correlata vuol dire investire per lo screening e per la cura dei pazienti diagnosticati. Come ACE ci auguriamo che le attività di screening possano essere implementate rapidamente ed efficacemente in tutte le Regioni.”
In Sicilia di recente è stata emessa una delibera che ha vincolato la prima parte dei fondi del riparto che il Governo ha destinato alla Regione per il finanziamento dello screening gratuito per prevenire, eliminare ed eradicare il virus HCV. A questi fondi dovranno poi aggiungersi anche le quote di compartecipazione della Regione siciliana per il biennio 2021-2022. La Regione è inoltre impegnata a concludere tutte le attività propedeutiche all’avvio della campagna di screening.
“L’assessorato alla salute della Regione Siciliana si è adoperato per mettere in campo le risorse economiche per poter finanziare la campagna di screening gratuito per l’epatite C – ha confermato Margherita La Rocca Ruvolo, Presidente della Commissione Sanità dell’ARS- Il periodo pandemico ha fatto sì che alcune attività di prevenzione passassero in secondo piano, ma ora c’è necessità della collaborazione di tutti gli attori affinché si possa recuperare il tempo perso. Ovviamente c’è massima disponibilità da parte mia e della Commissione che presiedo a contribuire in maniera fattiva al processo di screening.”
“Usciamo da un anno e mezzo in cui tutti i sistemi di prevenzione sono stati interrotti, ridotti o rallentati- ha dichiarato il Prof. Alessio Aghemo, Segretario AISF e Professore di Gastroenterologia, Dipartimento di Scienze Biomediche, Humanitas University- Ora tocca alle Regioni promuovere attività sinergiche volte a trasformare la pandemia in uno stimolo piuttosto che un ostacolo; la prevenzione, punto centrale nella gestione del Covid-19, deve tornare protagonista nella salute pubblica anche per l’eliminazione dell’infezione da HCV. Alcune regioni hanno già messo a punto modelli efficaci per poter individuare i soggetti infetti che non sanno di esserlo, mentre altre stanno portando a termine le fasi istruttorie. AISF è impegnata nelle ultime tappe del tour regionale promosso da ACE per sensibilizzare sull’importanza dello screening e superare eventuali difficoltà a livello locale.”
Le Regioni a Statuto Speciale oltre alla gravosa responsabilità di delineare delle strategie volte a intervenire in maniera incisiva devono prioritariamente organizzarsi per individuare le risorse da poter destinare al finanziamento delle attività di screening HCV. Una volta fatto ciò sarà necessario delineare un percorso che preveda il coinvolgimento dei clinici di riferimento e l’organizzazione di un sistema di rete locale che permetta una facile collocazione dei pazienti individuati ai centri autorizzati al trattamento.
“La serie di Tavole Rotonde Istituzionali nelle Regioni italiane sta per volgere al termine. Il tour è stato un utile strumento per il confronto con gli attori e le istituzioni locali. Le Regioni a Statuto Speciale, pur non avendo ricevuto risorse per lo screening sull’epatite C, hanno confermato che si impegneranno per reperire i fondi necessari per mettere a punto piani operativi simili – nella forma e nella sostanza- a quelli di tutte le altre Regioni che hanno ricevuto fondi destinati allo screening. Mi auguro che anche in queste Regioni, entro la fine dell’anno, si possa partire sui detenuti, sulle persone afferenti ai SerD e su tutti i cittadini nati tra il 1969 e il 1989, ivi inclusi i cittadini stranieri senza permesso di soggiorno- ha chiarito Ivan Gardini, Presidente EpaC onlus – La tappa macro-regionale nelle Regioni a Statuto Speciale è la nona tappa della serie di incontri che Alleanza Contro le Epatiti ha promosso e sta promuovendo in diverse Regioni italiane per confrontarsi con i decisori locali e stimolare l’avvio della fase istruttoria e il successivo passaggio alle fasi operative dello screening vero e proprio.”
Fonte: insanitas.it