La Regione Lazio riceverà oltre sette milioni di euro per avviare lo screening gratuito sull’Epatite C che coinvolgerà quasi due milioni di laziali
Giovedì 15 luglio si è svolto a Roma l’evento “FASE II: cronoprogramma e modalità operative pro screening HCV Focus on Regione Lazio”.
L’incontro di oggi ha consentito ad ACE (Alleanza Contro le Epatiti) di confermare l’impegno della Regione Lazio ad avviare le attività di screening su epatite C. Nel corso dell’iniziativa si è discusso delle attività che saranno localmente implementate, affinché possano essere utilizzati al meglio i fondi stanziati per lo screening HCV nelle carceri, presso i SerD e per i cittadini nati tra il 1969 e il 1989. Per queste attività riguardanti quasi 2 milioni di persone abitanti nel Lazio, alla Regione saranno stanziati circa 7,7 milioni di euro, di cui 3 milioni per l’anno in corso.
Queste misure adottate dalla Regione Lazio seguono le attività dell’ACE che ha posto come obiettivo quello di debellare l’Epatite C entro il 2030, come indicazioni OMS.
L’evento di oggi è stato organizzato da MAPCOM Consulting, con il contributo non condizionato di AbbVie, è stato promosso da AISF – Associazione Italiana per lo Studio del Fegato e da SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, con il patrocinio di EpaC onlus.
Il piano della Regione
La Regione ha già elaborato un protocollo interno che contiene il modello organizzativo per il monitoraggio, la raccolta dei dati e la stima dei costi. Il documento programmatico conterrà le linee guida delle fasi operative e fornirà indicazioni sulle procedure di approvvigionamento dei test e sulle modalità di intercettazione della popolazione generale, che vedrà protagonisti soprattutto i medici di medicina generale, coadiuvati da app e piattaforme dedicate. Molta attenzione sarà infine rivolta alla definizione del percorso diagnostico-terapeutico assistenziale per le persone che risulteranno positive allo screening e per le quali sarà quindi avviato il percorso di cura.
Il commento
Ivan Gardini, Presidente EpaC onlus ha sottolineato come “la Regione Lazio sta lavorando al piano che porterà all’avvio concreto degli screening e alla definizione delle procedure di approvvigionamento dei test ma anche dei percorsi di linkage to care nei diversi setting di popolazione interessata” Gardini si augura che entro luglio anche “in Regione Lazio si possa partire sui detenuti, sulle persone afferenti ai SerD e su tutti i cittadini nati tra il 1969 e il 1989 ivi inclusi i cittadini stranieri senza permesso di soggiorno”.
Fonte: romatoday.it