Regione Lombardia ha creato un tavolo di lavoro per capire come migliorare la campagna di screening gratuito avviata a giugno per l’epatite C rivolta a tutti i cittadini e i pazienti ricoverati negli ospedali della Lombardia “qualora rientrino nelle categorie indicate”, sviluppando un software dedicato messo a disposizione di ogni ospedale partecipante.
In meno di un mese, come rendono noto dalla Dg Welfare, sono stati effettuati più di 17.000 test “e si prevede nell’immediato futuro una piena strutturazione della rete”. Il test di screening, come spiega l’assessore al welfare lombardo Letizia Moratti, “consiste in un esame per testare gli anticorpi anti-Epatite C e richiede un semplice prelievo venoso effettuato insieme agli esami di routine”.
In caso di positività, “il cittadino verrà contattato da un centro specialistico per avviare il percorso di guarigione”. L’epatite C cronica da HCV è un’infezione che non dà sintomi, ma è la principale causa di cirrosi e cancro del fegato in Italia.
Si presenta spesso asintomatica ma la cronicizzazione avviene nell’80-85% dei casi e può condurre alla progressiva cicatrizzazione del fegato (fibrosi) e, infine, alla cirrosi, il fattore di rischio per lo sviluppo del tumore del fegato.
Si calcola che nel nostro Paese circa tra l’1% e l’1,5% della popolazione ne sia affetta; in Lombardia si stima che siano ancora fra le 100.000 e 150.000 le persone affette da epatite C, molte delle quali inconsapevoli dell’infezione e mai indirizzate presso un Centro di cura.
Oggi, fortunatamente, sono disponibili cure con farmaci che, somministrati per via orale per 8-12 settimane, portano alla guarigione in oltre il 95% dei casi, con scarsi effetti collaterali.
Fonte: salutedomani.