Sono stati stanziati 1,7 milioni di euro per lo screening Epatite C solamente in Abruzzo. In questo modo si potranno controllare gratuitamente oltre 368mila abruzzesi.
Altri fondi sono stati destinati alle regioni circostanti: Molise, Umbria e Marche.
Una tappa macro-regionale organizzata da Ace (Alleanza Contro le Epatiti), per confrontarsi con stakeholder e istituzioni sulle attività di screening Hcv.
Nel corso dell’incontro, che si è svolto oggi 21 ottobre ad Ancona, si è discusso delle attività che saranno localmente implementate, affinché possano essere utilizzati al meglio i fondi stanziati per lo screening Hcv nelle carceri, presso i SerD e per i cittadini nati tra il 1969 e il 1989.
In Abruzzo è in fase di elaborazione il recepimento del Piano Nazionale di Prevenzione che sarà approvato in giunta a breve. Nell’ambito del piano regionale, un’attenzione particolare sarà riservata a rendere strutturale lo screening per l’Hcv.
“La Regione Abruzzo sta lavorando per avviare le attività di screening su epatite C in tempi più rapidi possibile. – ha affermato Claudio D’Amario, direttore generale dipartimento Sanità Regione Abruzzo – Per quanto riguarda la popolazione generale, si sta lavorando ad un progetto che consenta di costruire una “banca dati” di soggetti a rischio di positività nei confronti di Hcv, al fine di poter mirare l’offerta dello screening alla popolazione generale compresa fra la coorte 1969 e 1989; nelle carceri e nei SerD lo screening Hcv è già stato avviato e, con molta probabilità, nel primo semestre del 2022 sarà completato. Le attività di screening, così come previsto dal Decreto, saranno coadiuvate da una campagna di informazione che possa favorire l’adesione soprattutto tra la popolazione generale.”
Lo stanziamento dei fondi per la ricerca del “sommerso” ha assegnato alle Regioni la gravosa responsabilità di delineare delle strategie volte a intervenire in maniera più incisiva. Un percorso per essere efficiente necessita del coinvolgimento dei clinici di riferimento e dell’organizzazione di un sistema di rete locale che permetta una facile collocazione dei pazienti individuati ai centri autorizzati al trattamento.
“La serie di Tavole Rotonde Istituzionali che stiamo promuovendo nelle Regioni rappresenta un ottimo strumento di confronto con gli attori e le istituzioni locali. Le Regioni Marche, Umbria, Abruzzo e Molise hanno annunciato che stanno lavorando per mettere a punto dei piani operativi che possano guidare le attività di screening. L’auspicio è che entro tempi brevi anche in queste Regioni si possa partire sui detenuti, sulle persone afferenti ai SerD e su tutti i cittadini nati tra il 1969 e il 1989, ivi inclusi i cittadini stranieri senza permesso di soggiorno. – ha chiarito Ivan Gardini, presidente EpaC onlus.
Fonte: chietitoday.it