VARESE – È la principale causa di cirrosi e cancro del fegato in Italia. L’Epatite C cronica da virus HCV è un’infezione che può portare a conseguenze gravi, ma che può essere sconfitta grazie ad una terapia somministrata per via orale che porta alla guarigione in oltre il 95% dei casi. Da poco più di un anno sul territorio di Ats Insubria è partita un’attività di screening sperimentale, che ora vuole diventare molto più capillare: una lettera sarà indirizzata a tutti i cittadini nati tra il 1969 e il 1989.
I primi risultati
A fare il punto oggi, giovedì 19 ottobre, Ats Insubria in un incontro in cui sono stati annunciati i primi dati dell’attività e l’ulteriore passaggio che prende ora il via. Ad introdurre il tema il direttore sanitario Giuseppe Catanoso. «Abbiamo già fatto uno screening in maniera sperimentale e ci apprestiamo ora a proseguire in maniera intensa». Lo screening gratuito ha preso il via lo scorso anno in Lombardia. Fino ad oggi il test è stato offerto presso gli ospedali del territorio ai degenti al momento del ricovero e presso i punti prelievo, sempre su base volontaria. Da giugno 2022 al 10 ottobre 2023 su un totale di 410mila persone residenti nell’area di competenza di Ats Insubria nella fascia d’età target sono stati testati 16072 soggetti. Sono risultati positivi al test di primo livello 120 soggetti, mentre i positivi al test di secondo livello, cioè chi è risultato infetto dal virus, sono state 33 persone, che hanno iniziato un percorso terapeutico. I numeri sono suddivisi in modo sostanzialmente equo tra le province di Varese e Como.
Lo screening si allarga
Lo screening si rivolge ai cittadini di età compresa tra i 54 e i 34 anni (la fascia d’età in cui si registra la maggior parte dei casi), indipendentemente dalla situazione di rischio di base. Sono escluse le persone già trattate, chi ha eradicato l’infezione e chi ha già effettuato recentemente lo screening. Ora il test non verrà proposto solamente ai soggetti già presenti in ospedali e punti prelievo, ma sarà diffuso ad una platea molto più ampia. Ats Insubria invierà infatti una lettera a tutti i soggetti che rientrano nel target, illustrando la possibilità di effettuare il test, che può essere colta semplicemente presentandosi presso alcuni luoghi appositamente individuati. In provincia di Varese sono i punti prelievi ospedalieri e territoriali di Asst Sette Laghi, Asst Valle Olona e alcuni centri accreditati: a questo link l’elenco completo e tutti i materiali informativi. «È una grande opportunità di salute», ha commentato Annalisa Donadini, direttore Medicina Preventiva nelle Comunità di Ats Insubria. Il test consiste in un semplice esame del sangue per la ricerca degli anticorpi anti HCV. Qualora l’esito fosse positivo si esegue il test di conferma per la ricerca dell’Rna virale. Il centro di secondo livello prende in carico gratuitamente il soggetto per la valutazione clinica e, se indicato, il trattamento.
I fattori di rischio
Ad effettuare una panoramica sulla patologia il professor Paolo Grossi, direttore della clinica di Malattie infettive di Asst Sette Laghi e docente dell’Università dell’Insubria. «Ci sono 170 milioni di persone stimate con intenzione da Hcv nel mondo. In Europa nel 2023 abbiamo circa 11,3 milioni di persone non trattate: un numero consistente di soggetti che può evolvere verso forme gravi della malattia. Ci sono poi 9,2 milioni di persone non diagnosticate». L’ultimo report dell’Ecdc vede l’Italia tra i paesi con tasso inferiore al 5 per 100mila abitanti, una situazione migliore di altri paesi europei. Tra i principali fattori di rischio nella casistica dal 1991 al 2022 secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità figurano i casi di maschi che fanno sesso con maschi, infezioni dovute a trattamenti di bellezza presso strutture non a norma e la tossicodipendenza per via endovenosa. La malattia acuta è minore al 20% dei casi, ma l’infezione evolve in senso cronico nel 60-85% dei casi e tra il 5 e il 20% si sviluppa la cirrosi. «Oggi abbiamo delle terapie orali che danno percentuali di successo oltre il 95%», ha concluso Grossi.
Fonte: malpensa24.it