COSENZA – L’eliminazione del virus dell’Epatite C (HCV) – come stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – è una priorità per la sanità pubblica: un traguardo che deve essere tagliato entro il 2030. Per raggiungere un così ambizioso e virtuoso obiettivo è necessario rivolgersi anche alle persone che vivono in condizioni di disagio e, quindi, più esposte al rischio di contrazione del virus.
Il “Progetto ESP – Eliminazione nelle Special Populations” è un’iniziativa dedicata alla popolazione carceraria della regione Calabria, ideata e pianificata dall’Agenzia Improve e supportata da Gilead Sciences.
Scopo dell’iniziativa, al via in questi giorni, è fornire ai detenuti la giusta formazione sull’HCV, offrire informazioni di approfondimento sulla patologia ed effettuare un rapido screening su sangue capillare. I soggetti positivi saranno avviati alla terapia: un trattamento in grado di portare alla guarigione del paziente in poche settimane. Il test sarà effettuato gratuitamente negli istituti penitenziari da operatori sanitari di comprovata esperienza e fornirà un risultato entro pochi minuti. Gli specialisti che scenderanno in campo saranno a disposizione dell’utenza per eventuali dubbi o domande e distribuiranno materiale informativo sull’Epatite C.
Per coloro che risulteranno positivi sarà avviato, all’interno del penitenziario stesso, un percorso di approfondimento diagnostico che precederà la terapia.
Si tratta di un’azione concreta e di grande valenza sociale perché la popolazione carceraria è, per molte ragioni, tra le più esposte al rischio di malattie infettive. Per questo la Regione Calabria è impegnata nella realizzazione di un Piano di Eliminazione dell’HCV attraverso la costituzione di una Cabina di Regia con funzione di coordinamento delle attività degli specialisti dei Centri per cure e operazioni di screening sulla popolazione.
Prevenzione e diagnosi precoce dell’HCV sono necessarie e costituiscono l’anticamera di una cura tempestiva, utile a evitare la degenerazione dell’infezione verso gravi patologie del fegato. Un semplice test che, eseguito sul sangue capillare attraverso la puntura a un dito, consentirà di individuare i soggetti positivi all’Epatite C e programmare interventi finalizzati all’eliminazione del virus.
Fonte: quicosenza.it