Questi gli obiettivi specifici per arrivarci: ridurre del 90% le nuove infezioni di epatite B e C; ridurre del 65% i decessi correlati all’epatite per cirrosi epatica e cancro; garantire che almeno il 90% delle persone con virus dell’epatite B e C venga diagnosticato; e almeno l’80% degli eleggibili riceve un trattamento adeguato.
28 luglio, si celebra la Giornata mondiale delle epatiti istituita dall’Oms per aumentare la consapevolezza dell’epatite virale, che causa l’infiammazione del fegato che porta a malattie gravi e cancro al fegato.
Il mondo sta attualmente affrontando un nuovo focolaio di infezioni da epatite acuta inspiegabili che colpiscono i bambini. L’OMS, insieme a scienziati e responsabili politici nei paesi colpiti, sta lavorando per comprendere la causa di questa infezione che non sembra appartenere a nessuno dei 5 tipi noti di virus dell’epatite: A, B, C, D ed E.
Questo nuovo focolaio si concentra su migliaia di infezioni acute di epatite virale che si verificano tra bambini, adolescenti e adulti ogni anno. La maggior parte delle infezioni acute di epatite causano una malattia lieve e persino non vengono rilevate. Ma in alcuni casi, possono portare complicazioni ed essere fatali.
Nel solo 2019, si stima che in tutto il mondo si siano verificati 78.000 decessi a causa di complicanze di infezioni acute da epatite da A a E.
Gli sforzi globali danno la priorità all’eliminazione delle infezioni da epatite B, C e D.
A differenza dell’epatite virale acuta, queste 3 infezioni causano epatite cronica che dura per diversi decenni e culmina in oltre 1 milione di decessi all’anno per cirrosi e cancro al fegato.
Questi 3 tipi di infezioni da epatite cronica sono responsabili di oltre il 95% dei decessi per epatite.
Sebbene disponiamo degli strumenti per diagnosticare, trattare e prevenire l’epatite virale cronica, questi servizi sono spesso fuori dalla portata delle comunità e talvolta sono disponibili solo presso ospedali centralizzati/specializzati.
In occasione della Giornata mondiale dell’epatite 2022, l’OMS sta sottolineando la necessità di avvicinare la cura dell’epatite alle strutture e alle comunità sanitarie primarie in modo che le persone abbiano un migliore accesso alle cure e alle cure, indipendentemente dal tipo di epatite che possono avere.
L’OMS mira a raggiungere l’eliminazione dell’epatite entro il 2030. Per arrivarci, l’OMS invita i paesi a raggiungere obiettivi specifici:
- Ridurre del 90% le nuove infezioni di epatite B e C;
- Ridurre del 65% i decessi correlati all’epatite per cirrosi epatica e cancro;
- Garantire che almeno il 90% delle persone con virus dell’epatite B e C venga diagnosticato; e
- Almeno l’80% degli eleggibili riceve un trattamento adeguato.
Fonte: Quotidiano Sanità