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Contesto Nell’ambito della campagna di screening per l’eradicazione del virus HCV, l’Azienda ULSS 8 Berica ha adottato un modello multimodale di reclutamento dei soggetti eleggibili tramite la proposta attiva del test nei contesti di assistenza ospedaliera e territoriale e l’invio di lettere d’invito a domicilio. In considerazione della fascia d’età prevista dalla campagna, il Gruppo…
Collegare l’ospedale con il territorio per offrire alle PUD (persone che usano droghe) screening HCV, referral, linkage to care Popolazione interessata La provincia di Monza-Brianza, ancorché piccola come estensione territoriale, è la seconda provincia più densamente popolata in Italia (dopo Napoli), e conta circa 800.000 residenti. Il fenomeno dell’utilizzo di droghe per via iniettiva…
In questo studio è stato valutato se un modello semplificato di interventi e cure condiviso con i Servizi territoriali per le dipendenze patologiche (SerD) e gli Istituti penitenziari, possa favorire l’accesso ai test diagnostici e al trattamento dei soggetti che fanno uso di droghe in vena e dei detenuti HCV positivi.
Nell’ottica dell’eliminazione dell’HCV, particolare attenzione è stata rivolta ad alcune categorie di popolazione, che rappresentano ancora un serbatoio importante di infezione e reinfezione e che hanno scarso accesso ai servizi sanitari di base e quindi alle cure specifiche.
Si è concluso a fine giugno 2023 il progetto “Non solo Covid: HCV free – percorsi di screening per l’epatite C” per popolazioni a rischio, una iniziativa volta a rilevare la presenza di infezione da virus dell’epatite C misconosciuta in una popolazione inconsapevole ad alto rischio
Il progetto ‘Cinquanta senza C’, è un progetto di eradicazione intraospedaliero promosso dalla Asl Napoli 2 Nord , con l’obiettivo di effettuare screening per la ricerca del virus dell’epatite C in tutti i pazienti con età superiore ai 50 anni ricoverati presso i Presidi Ospedalieri della Asl Napoli 2 Nord.
L’Aou di Sassari ed Emergency hanno realizzato un progetto integrato contro l’epatite C.
L’infezione da virus dell’epatite C (HCV) rappresenta una delle cause principali di epatite cronica, cirrosi ed epatocarcinoma (HCC). La via parenterale è la principale via di trasmissione dell’HCV e, nei paesi occidentali, le fonti principali di infezione sono attualmente costituite da tossicodipendenti e dagli strumenti con cui vengono praticati tatuaggi, piercing, agopuntura, interventi odontoiatrici o strumenti non adeguatamente sterilizzati.
In questo studio si è cercato di valutare lo stato HCV-Ab utilizzando Point of care testing in soggetti sottoposti a screening COVID-19 nel quartiere di edilizia sociale San Siro di Milano, con una popolazione multietnica e un basso status socioeconomico, e la conseguente accettazione del collegamento all’assistenza.
Introduzione Le politiche di prevenzione ed eliminazione dell’infezione cronica da virus dell’epatite C (HCV) finora attuate dalla Regione Veneto sono state orientate al miglioramento della sorveglianza e della notifica, ad aumentare il livello di sensibilizzazione della popolazione e dei gruppi a rischio e nell’individuazione di Centri autorizzati alla prescrizione dei nuovi farmaci antivirali ad azione…
Dopo un primo tentativo riuscito di utilizzare test immunocromatografici rapidi (RICT) per lo screening degli anticorpi SARS-CoV-2 a Castiglione d’Adda, un’area di circolazione virale precoce nel Nord Italia, è stato realizzato un progetto per estendere il programma ad altre 5 città in Lombardia, includendo in 3 di queste anche lo screening rapido per l’HCV:
L’obiettivo dello studio è stato quello di condurre uno screening per l’infezione HCV in un setting ambulatoriale di un centro epatologico terziario italiano. Fra Aprile 2019 e Settembre 2020, sono stati prospetticamente sottoposti a screening HCV parenti/conviventi di pazienti con nuova diagnosi di infezione HCV (Gruppo A) afferenti agli ambulatori della S.C. Gastroenterologia ed Epatologia…
Da gennaio 2020, presso il nostro ospedale è stato istituito un modello innovativo di referral Ospedaliero in grado di intercettare ed avviare al trattamento tutti i pazienti con infezione da HCV ricoverati.
Il progetto aveva l’obiettivo di raggiungere la micro-eliminazione dell’epatite C in un piccolo paese del Sud Italia, attuando azioni, strategie e percorsi per guidare tutti i pazienti con una diagnosi nota di epatite C
L’obiettivo del progetto (ricercatrice principale: Dott.ssa Elena Garlatti Costa – Ospedale Santa Maria degli Angeli di Prodenone) è stato quello di realizzare nella pratica clinica un modello pilota di cura semplificato e «territoriale» per il paziente con infezione cronica da HCV con mild liver disease.
Il progetto (ricercatrice principale: Dottoressa Silvia Rosati – INMI Spallanzani di Roma) prevedeva di effettuare screening per HIV/ HBV/HCV/HDV, in un arco di tempo massimo di 12 mesi
Il progetto si è posto i seguenti obiettivi:
realizzazione di uno screening sistematico per l’infezione da virus dell’epatite C (HCV)
La fattibilità e il successo del trattamento dell’epatite C (HCV) nelle persone che si iniettano droghe (PWID) e nei senzatetto (HL) sono stati dibattuti.
Le persone che utilizzano droghe per via iniettiva (PWID) e i senzatetto rappresentano un grande serbatoio di infezione da virus dell’epatite C (HCV).
Il progetto pilota ENEHIDE (Educazione e prevenzioNE sull’ HCV all’interno degli Istituti di Detenzione) è stato ideato, promosso e realizzato nella Casa Circondariale di Viterbo dalla Associazione EpaC onlus e SIMSPE (Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria). Il progetto è stato pensato per dimostrare l’importanza di informare ed educare le persone detenute ma anche…