Dal 6 marzo lo screening per epatite C possibile in tutti i punti prelievo del territorio. Maggiori opportunità per chi vuole aderire – “C devi pensare” e ora lo puoi fare in tutti i punti prelievo sul territorio provinciale. Per tutti i nati dal 1969 al 1989, da lunedì 6 marzo 2023, partecipare alla campagna di prevenzione per identificare le infezioni causate dal virus dell’epatite C diventa ancora più facile.
I cittadini aventi diritto, infatti, potranno effettuare i test per l’HCV in qualsiasi sede presente nella provincia.
Il prelievo può essere eseguito da solo o insieme ad altri esami del sangue già programmati.
I risultati vengono inviati direttamente al Fascicolo sanitario elettronico entro 30 giorni, ma può essere richiesta anche un’altra modalità di consegna scrivendo all’indirizzo mail dedicato screeningepatitec@ausl.pc.it.
Perché è importante fare il test?
L’epatite C è una malattia infiammatoria del fegato causata dal virus dell’epatite C (HCV, acronimo dell’inglese Hepatitis C Virus) che, in tutto il mondo, rappresenta una delle principali cause dello sviluppo di malattie croniche del fegato come, per esempio, l’epatite cronica, la cirrosi epatica e il cancro del fegato. Lo screening è l’unico modo per individuarla poiché la maggior parte delle persone con epatite C cronica non presenta alcun sintomo.
“A Piacenza, come in tutta la Regione Emilia-Romagna – commenta Alessandra Rampini, direttore di Igiene e sanità pubblica – abbiamo iniziato lo screening a fine 2021. Inizialmente, per motivi organizzativi, è stata data l’opportunità di fare il test solo nei punti prelievo dei 4 ospedali del territorio.
Abbiamo registrato una partecipazione media del 19,4% del target di riferimento; un dato che contiamo di migliorare anche grazie all’ampliamento delle sedi coinvolte, ma che comunque posiziona Piacenza sopra la media regionale del 17,7%. I test condotti hanno permesso di individuare, nel 2022, svariate persone con anticorpi dopo un contatto con epatite C e 20 casi accertati.
Persone che non sospettavano di essere malate, poiché l’infezione acuta, ovvero quella contratta al primo incontro con il virus, nella maggior parte dei casi non causa disturbi particolari, ma tende a “insediarsi” nell’organismo, diventando cronica nel 50-80% dei pazienti.
Indagare la presenza del virus, anche senza sintomi manifesti, è la chiave per curarsi: circa il 95% delle persone trattate guarisce completamente eliminando l’infezione. Così è successo per i 20 positivi trovati a Piacenza con lo screening lo scorso anno: sono state trattati e sono guariti”.
Per aderire allo screening basta un semplice esame del sangue.
Non serve la ricetta medica. Si può prenotare in qualsiasi punto prelievo del territorio (l’elenco è pubblicato sul sito https://www.ausl.pc.it/it/strutture-e-territorio/dove-siamo/punti-prelievo) secondo le modalità specifiche di accesso. Lo screening è gratuito anche per i soggetti a rischio che esulano dalla fascia di nati tra 1969 e il 1989, per pazienti del Sert, i detenuti e le persone senza fissa dimora. Sempre dal 6 marzo il test viene proposto anche alle persone comprese nel target di riferimento che accedono al Pronto Soccorso dell’ospedale di Piacenza per i codici meno gravi.
Fonte: piacenzasera.it