L’Ulss: «Tempi dilatati a causa dello screening in corso anti epatite». Gli utenti: «Abbiamo bisogno di risposte celeri»
La sanità pubblica continua con il recupero delle liste d’attesa e di pari passo la sanità privata fiorisce e registra negli ultimi undici anni uno sviluppo record: 165 imprese attive nel settore contro le 38 del 2011, nella nostra provincia.
Tra le branche in ascesa i laboratori di analisi cliniche e i poliambulatori specialistici, ne nascono continuamente di nuovi a fronte di una domanda sempre più forte di prestazioni che “migrano” dal pubblico verso il privato. «Approfondimenti strumentali, esami di radiologia, analisi, sono le tipologie di esami con i tempi di attesa più dilatati nel pubblico e quindi chi può pagare si rivolge al privato per ottenere le risposte in modo più celere» evidenza Marina Damini, presidente del Comitato per i diritti del malato di Treviso. La risposta per una radiografia o un’ecografia nelle cliniche private va dal giorno stesso ai 3 giorni, per gli esami del sangue si oscilla tra le 24 e le 48 ore.
Le analisi
A fare la differenza per gli esami di laboratorio sono quindi, soprattutto, i tempi per avere la prestazione. Prendendo ad esempio le analisi del sangue, a ieri sul sito dell’Ulss 2 si arrivano a sfiorare, in molti casi, le tre settimane di attesa. Il primo appuntamento libero a Borgo Cavalli è per il 9 maggio, a Mogliano il 10 maggio, a Quinto il 12 maggio, a Preganziol il 15 maggio, mentre nelle cliniche private la disponibilità varia mediamente tra uno e due giorni.
Quali sono le cause di una simile differenza? Il dottor Antonio Antico, direttore del Laboratorio di analisi dell’Ulss di Marca, chiarisce la situazione all’interno dei centri prelievi pubblici. «Abbiamo in atto la campagna di screening per l’epatite C e siamo passati dai 10 ai 300 campioni di sangue da analizzare per la ricerca del virus».
Un exploit dettato dalla massiccia opera di sensibilizzazione a fare il test per 230.000 cittadini della nostra provincia tra i 33 e i 53 anni, un’iniziativa su scala nazionale, incoraggiata dalla Regione Veneto.
La campagna in atto
«Le persone che stanno aderendo all’esame rientrano nella popolazione candidata allo screening (dalle classi che vanno dal 1969 al 1989) e si stanno prenotando in gran numero e, gioco forza, molti slot per i prelievi sono stati da loro occupati. Ciò è un bene perché individuare il virus dell’epatite C e avviare la terapia che permette di evitare l’insorgere di cirrosi e cancro epatico, facendo un passo in avanti importante nella salute pubblica.
Tuttavia, la presenza delle imminenti festività e l’ampia domanda di analisi, fanno sì che i tempi per il resto dell’utenza si siano un po’ dilatati, anche se le urgenze sono sempre garantite nei termini prefissati» afferma il dottor Antico. Per ovviare alle lungaggini in atto la direzione medica dell’Ulss 2 sta pensando all’aumento degli slot per il prelievo nei distretti di Asolo e Pieve di Soligo, e sta ragionando insieme alla cooperativa che gestisce il distretto di Treviso, per valutare il da farsi. «Con il personale che abbiamo a disposizione potremmo aumentare le sedute di 10, 20 o 30 unità, in base alla situazione e al personale in organico» prosegue il dirigente «nell’ottica di dare una migliore risposta ai cittadini».
Gli utenti
A raccogliere lo stato d’animo dei pazienti è il Comitato per i diritti del malato a cui arrivano diverse segnalazioni e dove si lavora all’attivazione di un laboratorio sociosanitario che unisce Volontarinsieme-Csv, associazioni del terzo settore e direzione sociale dell’Ulss di Marca. «Vogliamo far emergere le criticità, per questo avvieremo una ricognizione per raccogliere le esperienze dei cittadini» prosegue Damini. Tra le istanze rilevate: i tempi di attesa per le prestazioni, il bisogno di potenziare l’assistenza domiciliare per l’anziano e l’operatività dei distretti nel supporto alle fasce più deboli che faticano ad arrivare a fine mese e spesso sacrificano esami e prevenzione per far quadrare il bilancio familiare.
Fonte: tribunatreviso.gelocal.it