Gli ultimi dati disponibili sullo stato dell’infezione da epatite C (HCV) in Liguria ci dicono che oltre 6000 persone risultano affette da HCV.
Se ne è parlato nel convegno sull’epatite C del 24 marzo scorso intitolato “Pazienti affetti da disturbo da uso di alcol e/o sostanze: un deposito di HCV ancora inesplorato“
In questi cittadini l’identificazione è più complicata non solo per il loro stile di vita ma soprattutto per lo stigma. Chi è portatore di HCV ha una possibilità superiore a 8 volte di consumare due o più unità alcoliche al giorno.
I 2/3 delle nuove infezioni è correlata all’uso di sostanze stupefacenti per via endovenosa.
Inoltre, la concomitanza di HCV e consumo dannoso di alcol varia dal 30 al 50%.
È bene ricordare che l’infezione da HCV favorisce patologie extraepatiche come diabete mellito tipo II, patologie cardio-vascolari e neoplasie.
I motivi di questa associazione sono dovuti a questi fattori:
chi consuma alcol o sostanze stupefacenti è a maggior rischio di infezione per uno stile di vita complicato (incidenti, colluttazioni, ecc).
alcol e sostanze riducono l’efficacia del sistema immunitario e quindi il virus ha una maggiore facilità di infettare e replicare
alcol e sostanze favoriscono le patologie sessualmente trasmissibili
Considerando che i soggetti con consumo rischioso/dannoso di alcol hanno già sviluppato patologie epatiche e metaboliche, la copresenza dell’HCV peggiora significativamente tali quadri morbosi, aumenta il rischio di neoplasie e riduce la qualità di vita.
Inoltre, riducendo il numero dei portatori si riduce il numero di nuove infezioni.
La terapia attuale è efficace con possibilità di guarire in oltre i 95% dei casi.
Pertanto la sfida di eradicare completamente tale patologia è concretamente fattibile.
È necessario identificare e curare i pazienti affetti dall’HCV per cercare di evitare la progressione della malattia (soprattutto epatica) e di ridurre ospedalizzazioni e costi.
Lo screening HCV è gratuito e fa parte dell’offerta Asl3 per la prevenzione delle malattie infettive.
Nello specifico, la campagna è rivolta alle persone nate tra il 1969 e il 1989 che riceveranno una lettera a casa da Asl3 con l’invito a effettuare un prelievo di sangue.
La collaborazione fra l’Epatologia ASL3 e la Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino è ben salda.
Per tale ragione l’area metropolitana di ASL3 ha una concreta possibilità di raggiungere gli obiettivi di eradicazione dei casi di epatite C come previsto dalle indicazioni dell’OMS entro il 2030.
Nei soggetti guariti dall’infezione si riduce il rischio complessivo di sviluppare cirrosi epatica e malattie extra-epatiche, ma il rischio di sviluppare tumori del fegato permane.
Nel periodo post-eradicazione è opportuno modificare il proprio stile di vita (abolire fumo e alcol, fare movimento almeno un’ora al giorno e seguire un’alimentazione equilibrata).
Inoltre, i controlli laboratoristici ed ecografici proseguiranno nel tempo secondo l’indicazione del reparto di appartenenza (controlli generalmente semestrali).
Anche in questo settore è opportuno parlare di prevenzione con i più giovani e ricordare che il consumo di alcol (soprattutto attraverso la modalità del binge drinking) e/o sostanze stupefacenti ci rende più vulnerabili nel contrarre malattie infettive ed epatite C in particolare.
Fonte: liguria.today