“ACE-R”: prosegue la nuova serie di Tavole Rotonde Istituzionali regionali organizzate da ACE (Alleanza Contro le Epatiti), per fare il punto con stakeholder e istituzioni sulle attività di screening HCV. Il 19 settembre si è tenuta la tappa dedicata alle Regioni a Statuto Speciale
Si è svolta la tappa che ha coinvolto Valle D’Aosta, Friulia Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia e le province autonome di Trento e Bolzano. L’iniziativa è parte della nuova serie di Tavole Rotonde Istituzionali di ACE-R e ha l’obiettivo di valutare le strategie messe in campo dalle Regioni a statuto speciale per implementare e proseguire con le attività di screening su epatite C.
Nel corso dell’evento si è discusso delle attività che sono state localmente implementate e pianificate per lo screening HCV nelle carceri, presso i SerD e per i cittadini nati tra il 1969 e il 1989. L’evento “FASE III: primo bilancio delle attività di screening HCV e obiettivi futuri. Focus on Regioni a Statuto Speciale: Valle D’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia e Province autonome di Trento e Bolzano”, organizzato da MAPCOM Consulting, promosso da AISF – Associazione Italiana per lo Studio del Fegato e SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, con il patrocinio di EpaC Onlus, è realizzato con il contributo non condizionato di AbbVie e Gilead Sciences.
Le due Società Scientifiche e l’Associazione pazienti di riferimento per l’area terapeutica sono, infatti, riunite dal 2012 sotto la sigla ACE (Alleanza contro le Epatiti), con il fine ultimo di perseguire il target OMS di eradicare definitivamente l’Epatite C entro il 2030 e, dopo le attività di livello nazionale focalizzate su awareness specifica e necessità di fondi dedicati all’emersione del sommerso, hanno avviato, nel 2021, e proseguono ora nel 2022 con una serie di workshop operativi nelle Regioni italiane, per affiancare le amministrazioni locali nella definizione e monitoraggio delle procedure di screening.
Superata la brusca battuta d’arresto dovuta alla pandemia da Covid-19, diventa ora fondamentale tornare a focalizzarsi sul raggiungimento dell’obiettivo assegnatoci dall’OMS: eliminazione del virus HCV entro il 2030. A tal proposito, lo scorso febbraio, il Governo ha accolto l’ordine del giorno al Milleproroghe che chiede di posticipare il termine della campagna sperimentale a dicembre 2023 e di ampliare la fascia d’età della popolazione generale da sottoporre a screening ai nati tra il 1943-1989.
Le Regioni a Statuto Speciale essendo escluse dalla ripartizione dei fondi messi a disposizione con il Decreto Milleproroghe nel 2020, ad eccezione della Sicilia per la quale sono operate le riduzioni previste, stanno individuando modalità e risorse per la campagna di screening.
“I mesi della pandemia hanno rappresentato un serio ostacolo alla campagna di screening per Epatite C tanto che oggi si stima che in Italia ci siano oltre 280.000 pazienti con infezione cronica da HCV, ancora da diagnosticare. – ha evidenziato il Prof. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT – Sono ancora troppo poche le Regioni, ivi comprese quelle a Statuto Speciale, che hanno avviato le campagne di screening a livello locale, pertanto, ora è necessario accelerare e recuperare il tempo perso che ha provocato molte mancate diagnosi e trattamenti. Come ACE siamo impegnati a monitorare le attività implementate a livello regionale e ci auguriamo che quanto prima i soggetti riscontrati positivi possano essere avviati al trattamento presso i centri specializzati.”
Ad ottobre dello scorso anno la Regione Valle D’Aosta aveva dichiarato di aver emesso una delibera di recepimento del Decreto che ha stanziato i fondi per le attività di screening gratuito per l’eliminazione dell’HCV. La Regione ha dato poi mandato all’Azienda USL della Valle d’Aosta di coordinare le attività di screening e di implementare una campagna informativa volta ad ampliare il tasso di adesione.
“Lentamente stiamo uscendo da un periodo prolungato di interruzione o riduzione dei sistemi di prevenzione. – ha dichiarato il Prof. Alessio Aghemo, Segretario AISF e Professore di Gastroenterologia, Dipartimento di Scienze Biomediche, Humanitas University – Da qualche mese alcune Regioni hanno avviato attività concrete volte a trasformare la pandemia in uno stimolo piuttosto che un ostacolo, sfruttando gli strumenti e le tecnologie messe a punto, per implementare gli screening per Epatite C. Tuttavia, ce ne sono ancora molte di Regioni in cui le campagne stentano a partire e in questi casi ritengo sia fondamentale accelerare al fine di individuare i casi “sommersi” e avviarli rapidamente al trattamento. È necessario, viste le criticità ancora esistenti, estendere la validità dei fondi al 2023 così da permettere un utilizzo più efficace delle risorse. AISF è impegnata in queste ultime tappe del nuovo tour regionale promosso da ACE per continuare a sensibilizzare sull’importanza dello screening e superare definitivamente eventuali difficoltà a livello locale.”
Le Regioni a Statuto Speciale oltre alla gravosa responsabilità di delineare delle strategie volte a intervenire in maniera incisiva hanno dovuto innanzitutto organizzarsi per individuare le risorse da poter destinare al finanziamento delle attività di screening HCV. Una volta fatto ciò è stato richiesto loro di delineare un piano strategico ed uno operativo per implementare le fasi di test sulle popolazioni target indicate da Decreto.
“Le tappe della nuova serie di Tavole Rotonde Istituzionali nelle Regioni italiane sta pian piano volgendo al termine. Il nuovo tour è stato ancora una volta molto utile per il confronto con gli attori e le istituzioni locali. Le Regioni a Statuto Speciale, pur non avendo ricevuto risorse per lo screening sull’epatite C, si sono adoperate per reperire una buona parte dei fondi necessari e mettere a punto piani operativi da avviare nei prossimi mesi. L’auspicio è che anche in queste Regioni, entro la fine dell’anno, si possano concretamente avviare le fasi di test su tutte le popolazioni chiave. – ha chiarito Ivan Gardini, Presidente EpaC onlus. – Considerati, tuttavia, i limiti e i ritardi dovuti dal periodo pandemico e le criticità legate ai vincoli temporali delle attività di screening previste per Decreto Ministeriale, sono convinto che la soluzione ottimale sia quella di trasformare lo screening per l’Epatite C da sperimentale a strutturale, tramite l’inserimento dei test diagnostici gratuiti nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) al fine di poter elaborare strategie adeguate di screening nel medio periodo”
Alleanza Contro le Epatiti
La coalizione ACE (Alleanza Contro le Epatiti) nasce nel 2012 dalla volontà di AISF (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato), SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) e dell’Associazione Pazienti “EpaC onlus” di perseguire al meglio strategie nazionali e regionali di eliminazione dell’Epatite C, dal punto di vista clinico-gestionale e procedurale-organizzativo.
In tal senso, ACE ha sempre organizzato eventi formativi e divulgativi, di ambito clinico e/o istituzionale.
Fonte: valledaostaglocal.it