“ACE-R”: prosegue a ritmo serrato la serie di Tavole Rotonde Istituzionali regionali organizzate da ACE (Alleanza Contro le Epatiti), per fare il punto con stakeholder e istituzioni sulle attività di screening HCV. Il 27 ottobre si è tenuta la tappa dedicata alle Regioni a Statuto Speciale
Cagliari, 29 ottobre 2021 – Si è svolta il 27 ottobre la tappa che ha coinvolto Valle D’Aosta, Friulia Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia e le province autonome di Trento e Bolzano.
L’iniziativa è parte della serie di Tavole Rotonde Istituzionali di ACE-R e ha confermato anche l’impegno delle Regioni a Statuto Speciale a implementare e proseguire con le attività di screening su epatite C.
Nel corso dell’incontro si è discusso delle attività che sono localmente implementate per lo screening HCV nelle carceri, presso i SerD e per i cittadini nati tra il 1969 e il 1989.
L’evento “FASE II: cronoprogramma e modalità operative pro screening HCV: quali fondi per le Regioni a Statuto Speciale? Regione autonoma della Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia e Province autonome di Trento e Bolzano.”, organizzato da MAPCOM Consulting, con il contributo non condizionato di AbbVie, è stato promosso da AISF – Associazione Italiana per lo Studio del Fegato e da SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, con il patrocinio di EpaC onlus.
Le due Società Scientifiche e l’Associazione pazienti di riferimento per l’area terapeutica sono, infatti, riunite dal 2012 sotto la sigla ACE (Alleanza contro le Epatiti), con il fine ultimo di perseguire il target OMS di eradicare definitivamente l’Epatite C entro il 2030 e, dopo le attività di livello nazionale focalizzate su awareness specifica e necessità di fondi dedicati all’emersione del sommerso, hanno avviato una serie di workshop operativi nelle Regioni italiane, per affiancare le amministrazioni locali nella definizione delle più opportune procedure di screening.
Ad aprile il Governo ha varato il Decreto attuativo (ex-post Decreto “Milleproroghe”) che destina 71,5 milioni di euro all’avvio di una strutturata attività di screening a livello nazionale, fondamentale per l’eliminazione del virus dell’HCV; le Regioni a Statuto Speciale sono escluse da tale ripartizione, ad eccezione della Sicilia per la quale sono operate le riduzioni previste: queste Regioni devono, infatti, provvedere da sole al proprio fabbisogno sanitario.
La priorità è quella di recuperare il tempo perso, dal momento che l’OMS ha calcolato che un anno di ritardo nella diagnosi di malattia comporterà la morte di 44.000 persone in tutto il mondo nei prossimi 10 anni e qualche migliaio di queste persone saranno in Italia.
“Oggi si stima che in Italia ci siano circa 282.000 pazienti con infezione cronica da HCV, ancora da diagnosticare. – ha evidenziato il Prof. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT
Questi numeri richiamano l’attenzione sulla necessità di implementare piani di eliminazione non solo a livello nazionale, ma soprattutto a livello regionale. Le Regioni, ivi comprese quelle a Statuto Speciale, dovranno lavorare in modo omogeneo per metterli in atto.
Investire in prevenzione per eliminare l’infezione da HCV e la malattia ad essa correlata vuol dire investire per lo screening e per la cura dei pazienti diagnosticati. Come ACE ci auguriamo che le attività di screening possano essere implementate rapidamente ed efficacemente in tutte le Regioni.”
In Sardegna per poter partire con le attività di screening sarà necessario reperire le risorse necessarie. Il 2020 è stato un anno che ha fatto registrare una battuta d’arresto in tutte le attività di prevenzione, ma già da qualche mese è possibile ripartire con tutte le attività.
“La Sardegna non avrà a disposizione finanziamenti da parte del Governo. – ha dichiarato Mario Nieddu, Assessore alla sanità della Sardegna – La Regione, infatti, non avrà accesso ai 71,5 milioni stanziati la scorsa primavera e sarà necessario reperire dei fondi ad hoc da destinare alla campagna screening HCV.
L’assessorato è molto sensibile al tema e si impegnerà al massimo per creare le condizioni economiche e strutturali per avviare quanto prima le attività di screening sulle popolazioni più a rischio e sulla popolazione generale.”
“Usciamo da un anno e mezzo in cui tutti i sistemi di prevenzione sono stati interrotti, ridotti o rallentati. – ha dichiarato il Prof. Alessio Aghemo, Segretario AISF e Professore di Gastroenterologia, Dipartimento di Scienze Biomediche, Humanitas University – Ora tocca alle Regioni promuovere attività sinergiche volte a trasformare la pandemia in uno stimolo piuttosto che un ostacolo; la prevenzione, punto centrale nella gestione del Covid-19, deve tornare protagonista nella salute pubblica anche per l’eliminazione dell’infezione da HCV.
Alcune regioni hanno già messo a punto modelli efficaci per poter individuare i soggetti infetti che non sanno di esserlo, mentre altre stanno portando a termine le fasi istruttorie. AISF è impegnata nelle ultime tappe del tour regionale promosso da ACE per sensibilizzare sull’importanza dello screening e superare eventuali difficoltà a livello locale.”
Le Regioni a Statuto Speciale oltre alla gravosa responsabilità di delineare delle strategie volte a intervenire in maniera incisiva devono prioritariamente organizzarsi per individuare le risorse da poter destinare al finanziamento delle attività di screening HCV.
Una volta fatto ciò sarà necessario delineare un percorso che preveda il coinvolgimento dei clinici di riferimento e l’organizzazione di un sistema di rete locale che permetta una facile collocazione dei pazienti individuati nei centri autorizzati al trattamento.
“La serie di Tavole Rotonde Istituzionali nelle Regioni italiane sta per volgere al termine. Il tour è stato un utile strumento per il confronto con gli attori e le istituzioni locali.
Le Regioni a Statuto Speciale, pur non avendo ricevuto risorse per lo screening sull’epatite C, hanno confermato che si impegneranno per reperire i fondi necessari per mettere a punto piani operativi simili – nella forma e nella sostanza – a quelli di tutte le altre Regioni che hanno ricevuto fondi destinati allo screening.
Mi auguro che anche in queste Regioni, entro la fine dell’anno, si possa partire sui detenuti, sulle persone afferenti ai SerD e su tutti i cittadini nati tra il 1969 e il 1989, ivi inclusi i cittadini stranieri senza permesso di soggiorno. – ha chiarito Ivan Gardini, Presidente EpaC onlus. –
La tappa macro-regionale nelle Regioni a Statuto Speciale è la nona tappa della serie di incontri che Alleanza Contro le Epatiti ha promosso e sta promuovendo in diverse Regioni italiane per confrontarsi con i decisori locali e stimolare l’avvio della fase istruttoria e il successivo passaggio alle fasi operative dello screening vero e proprio.”
Fonte: Sardegna Reporter